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"Si vis pacem, para bellum"

Una lunga riflessione di Gian Carlo Curti

CASALE MONFERRATO

Dal nostro lettore Gian Carlo Curti riceviamo e pubblichiamo questa lunga riflessione.

Si vis pacem, para bellum

di Gian Carlo Curti

Famosissima frase latina, sempre ricordata e citata… anche perché le guerre sembrano ininterrotte. Essa si presta ad una pluralità di interpretazioni ed applicazioni. Ma in definitiva il senso è sostanzialmente questo: occorre difendersi, occorre armarsi, se si vuoi puntare alla pace, se si è indifesi o deboli, si verrà aggrediti. Una frase che specie dopo l’aggressione Russa della Ucraina viene citata e quella di Winston Churchill nel 1938 che, dopo… la “pace” da parte delle Democrazie subìta di fronte a Hitler, disse indirizzando al Capo del Governo Inglese uno dei firmatari della pace…Hitleriana!:

“”"Potevano scegliere fra il disonore e la guerra.Hanno scelto il disonore e avranno la guerra”””. E così fu. Non va confusa la pace a tutti i costi, purché sia pace, sibbene pace sia ma con giustizia il che è facile dirsi, difficile da realizzarsi.

Nel VII a.C. (600. a. C.) in Asia Minore, che in buona parte fronteggia il mar Egeo ad Ovest del quale si delinea la Grecia, vi erano una pluralità di Stati tutti di tipo non democratico che in definitiva venivano vinti o scomparivano comunque per il proseguire dello svilupparsi dell’Impero Persiano: queste sono indicazioni, appena accennate, molto sommarie ed imperfette come mera premessa necessaria. L’Impero Persiano si volgerà sempre più verso il mar Egeo proponendosi di invadere la Grecia: molte città dalla parlata e dalle tradizioni greche già esistevano sulla costa del mar Egeo e prospettanti verso la Grecia stessa, quali …Efeso, Mitilene, Chio, Mileto, Lesbo.

Nel V sec. avviene la invasione della Grecia: I Persiani subiscono la sconfitta di Maratona contro gli Ateniesi capeggiati da Milziade (490 a.C.),ma si riprendono subito vincendo gli Spartani del re Leonida alle Termopili. Avvengono poco dopo poi le battaglie definitive di Salamina (480 a. C. - Ateniesi guidati da Temistocle) che fu la sconfitta maggiore dei Persiani di Serse e poi le battaglie navali di Platea e Micale (479 a.C.) che segnarono la vittoria definitiva dei Greci (in specie di Atene). Dopo la vittoria sui Persiani, si accentua la rivalità fra Atene e Sparta che daranno vita alla guerra del Peloponneso narrata da Tucidide (430 – 404 a. C.).

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Civiltà Greca

In Grecia già nei secoli VII e VI, si sviluppa quella che sarà definita la Civiltà “Greca “che darà poi vita all’Ellenismo e quindi alla Civiltà Occidentale. L’intero “scibile umano”, e cioè la possibilità di apprendere ogni conoscenza umana commisurata ai tempi, investe la Grecia praticamente in tutti i suoi aspetti e risvolti e nella pluralità delle numerose Comunità greche.

Gli Storici

Erodoto e Tucidide in specie sono i primi e più importanti storici.

Erodoto di Alicarnasso 484 – 424 a. C. (oggi Turchia),definito da Cicerone il ‘padre della storia’ descrive nelle “Storie” le cause che, coalizzando le citte greche, portarono allo scontro di civiltà con l’Impero Persiano sopra accennato. Erodoto sviluppa una panoramica di popoli e di vicende relative agli stessi, di costumi, tradizioni.

Tucidide, storico, militare, politico (460 -400 circa sempre di Atene) descrisse la guerra del Peloponneso scoppiata poco dopo la sconfitta dei Persiani durata 30 anni dal 431 al 404 analizzando cause, comportamenti, personaggi.

Entrambiespressero valutazioni e giudizi negativi o di somma cautela sulle conseguenze che potevano sorgere da eventuali guerre.La pace è sempre preferibile alla guerra, ma per sperare di realizzarla, è necessario però prepararsi alla guerra ed essere pronti per la guerra.

Si vis pacem, para bellum.

Erodoto nelle “Storie, narra che Artabano, zio paterno di Serse, cercò di sconsigliarlo dall’aggredire i Greci e gli dice: “” E in ogni cosa la fretta è madre di errori, onde sogliono nascere disastri.” “Se raccogli nuove truppe, molto si accresce l’ostilità degli elementi: terre e mare… In nessunpunto del mare c’è un porto adeguato… ricordati che il caso regge gli uomini e non viceversa.”

e la terra ti è nemica “ e l’ostilità ( dei popoli: nds ) contro di te tanto più cresce quanto più si procede per guadagnar sempre terra, giacché gli uomini non sono mai sazi di successi” “ L’uomo più saggio e quegli che, ardito nell’eseguire teme quando delibera, calcolando che debba colpirlo ogni disastro”. O Re dice Artabano, “accogli un mio consiglio… non andare contro gli Ateniesi. ‘ Imprimiti dunque nell’animo quanto sia giusto il motto antico: che non appare tutta la fine, subito al principio’.

Tucidide: esempi, da Pericle – Atene – Sparta- Corinto e così dalla grande Civiltà Greca. Amici e nemici, da essi si rileva la estrema prudenza preventiva di fronte a prospettive di guerra .

Pericledice agli ateniesi “” E certo, chi ha la scelta tra pace e guerra ed è in buone condizioni anche per altri aspetti, sarebbe assai stolto a far la guerra””.

Gli Ateniesi agli Spartani “”Considerate in anticipo, prima di trovarvici, quanto è grande l’incertezza della guerra””: ““…e si affrontano i pericoli senza sapere in qual modo la guerra andrà a finire””.

Archidamo, re degli Spartani (o Lacedemoni),: “” o Lacedemoni … vi dico di non prendere ancora le armi”” ““…e non facciamo dipendere le nostre speranze dai loro eventuali errori, ma dalla nostra sicura preveggenza””.

"I Corinti agli Ateniesi “”….poiché la guerra non procede affatto secondo norme stabilite, ma da sé escogita per lo più i mezzi adatti all’occasione””.

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Concludendo Tucicide all’inizio della sua opera, la guerra del Peloponneso, afferma che egli ha cercato e voluto esaminare la realtà e non “la fantasticheria” ed esprime il concetto per lui valido nei secoli: ““… se quelli che vorranno investigare la realtà degli avvenimenti passati e di quelli futuri (i quali, secondo il carattere dell’uomo, saranno uguali o simili a questi),considereranno utile la mia opera, tanto basta. Essa è un possesso che vale per l’eternità più che un pezzo di bravura, da essere ascoltato momentaneamente ““.

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Infine, al di fuori di ogni argomentazione rispetto a quanto si è scritto interessante la frase di Torquato Tasso :

“”Muoiono le città, muoiono i regni, arena ed erba copre i fasti e le pompe, e l’uom d’esser mortal par che si sdegni : oh nostra mente cupida e superba!””

Tucidide

Già al libro I analizza le affermazioni degli Ateniesi, degli Spartani, dei Corinti (alleati degli Spartani) e tutti esprimono concetti di prudenza prima di fare guerra, ma anche e soprattutto, se si vuole una vera pace,

Gli Ateniesi agli Spartani “”Considerate in anticipo, prima di trovarvici, quanto è grande l’incertezza della guerra. Se si prolunga, di solito si affida alla sorte, e la sorte è tanto lontana da noi che da voi, e si affrontano i pericoli senza sapere in qual modo la guerra andrà a finire. Gli uomini, quando vanno alla guerra, si rivolgono prima a quella cosa che dovrebbero far dopo, cioè all’azione, ma, una volta provata la sventura, si volgono a discutere… e vi diciamo: finché la scelta di una saggia decisione è possibile per entrambe le parti, non rompete i patti, non violate i giuramenti, ma accomodate le contese per vie legali, come vuole l’accordo.

"Afferma "Archidamo, re degli Spartani o Lacedemoni, a loro),: “” oLacedemoni,. "… vi dico di non prendere ancora le armi, ma di inviare ambascerie e lamentarvi, senza minacciare troppo la guerra e senza far vedere che cederete: intanto preparate i vostri mezzi col procacciarvi alleati…. bensì, se mai, considerare i piani dei nemici come equivalenti ai nostri e la sorte che capita come non determinabile dal ragionamento. Sempre ci dobbiamo preparare nell’azione come se andassimo contro nemici assennati, e non facciamo dipendere le nostre speranze dai loro eventuali errori, ma dalla nostra sicura preveggenza. Non bisogna credere che un uomo sia molto diverso dagli altri, ma invece che è più forte chi è stato educato nelle più dure difficoltà””.

"I Corinti agli Ateniesi “”… esistono per noi altri modi di fare la guerra, come il provocare la defezione degli alleati … elevare un forte nel paese avversario per far guerra di lì, e altri mezzi che ora è difficile prevedere. “”…. poiché la guerra non procede affatto secondo norme stabilite, ma da sé escogita per lo più i mezzi adatti all’occasione””.

"Insomma dalla descrizione di Tucidide, emerge appunto una situazione di vicende e sviluppi applicabile in ogni guerra e così oggi a quella Russia/Ucraina iniziata, va comunque ricordato, dalla Russia che ha invaso la Ucraina.

Pericle agli ateniesi “” E certo, chi ha la scelta tra pace e guerra ed è in buone condizioni anche per altri aspetti, sarebbe assai stolto a far la guerra

"Dice Pericle“”…. non dobbiamo lamentarci per la perdita delle case o della terra, ma degli uomini: non sono queste cose a creare gli uomini, ma gli uomini a creare queste cose…. “”…. dovete sapere che la libertà…facilmente ricostruirà tutti questi oggetti, mentre se saremo sudditi di altri, si assottiglierà anche quello che possediamo in sovrappiù””.

"La Guerra del Peloponneso fra Atene e Sparta durò 30 anni ed era stata preceduta da preparativi politici, economici e militari, discussa dalle due parti e fra le due parti (e loro alleati) sulla necessità di evitarla e sul modo come evitarla, ma inutilmente. Ho citato stralcio di quanto detto dagli Ateniesi agli Spartani e da questi agli Ateniesi (proprio le due parti avversarie, sul fatto di cercar di evitare questa guerra). Ed ancora, si può aggiungere quello che Pericle (lo straordinario personaggio di Atene più volte anche oggi ricordato a vario titolo) disse ai suoi concittadini e cioè che non si deve tanto guardare ai danni che si subiscono con la guerra, ma alla libertà di essi cittadini perché ‘la libertà’ è il presupposto per rimediare ai danni e non viceversa".

"Dice Pericle“”…. non dobbiamo lamentarci per la perdita delle case o della terra, ma degli uomini: non sono queste cose a creare gli uomini, ma gli uomini a creare queste cose…. “”…. dovete sapere che la libertà…facilmente ricostruirà tutti questi oggetti, mentre se saremo sudditi di altri, si assottiglierà anche quello che possediamo in sovrappiù””. Archidamo, re di Sparta: “”Non bisogna credere che un uomo sia molto diverso dagli altri, ma invece che è più forte chi è stato educato nelle più dure difficoltà. ICorinti - nemici degli Ateniesi - si rivolgono a Sparta ed ai suoi alleati osservando che la guerra presenta diversi aspetti ed è importante che con gli alleati si resti uniti contro il nemico, altrimenti si verrà sottomessi. “” Esistono per noi altri modi di fare la guerra, come il provocare la defezione degli alleati …, elevare un forte nel loro paese per far guerra di lì, e altri mezzi che ora è difficile prevedere. “”…. Poiché la guerra non procede affatto secondo norme stabilite, ma da sé escogita per lo più i mezzi adatti all’occasione””.

"Ripetiamo qui, ad esempio, le semplici, ma chiarissime, parole e valutazioni su espresse dalle parti avverse valevoli davvero in ogni tempo. A) Pericle: “”…. non dobbiamo lamentarci per la perdita delle case o della terra, ma degli uomini: non sono queste cose a creare gli uomini, ma gli uomini a creare queste cose…. “" “”…. dovete sapere che la libertà…facilmente ricostruirà tutti questi oggetti, mentre se saremo sudditi di altri, si assottiglierà anche quello che possediamo in sovrappiù””.

Da Gian Carlo Curti riceviamo e pubblichiamo integralmente questa lettera sulla guerra in Ucraina: "Casale News ha pubblicato tempo fa - scrive Curti - una mia lettera in merito alla guerra In Ucraina: si è trattato di una invasione premeditata e negata da parte della Russia ancora il giorno prima. Giriamola come vogliamo, le Democrazie con tutte le variegate limitatezze ed imperfezioni, sono di gran lunga preferibili alle migliori e più efficienti Dittature o Autocrazie che del resto appunto sono Dittature dove, in poche parole, non vi è libertà di espressione e ben. L’anno 2022 ha evidenziato che detta guerra rimasta finora locale –sperando in una pace - ha in pochi mesi causato e causa immani sciagure. Non solo, ma di fatto sta mobilitando il Mondo in modo sempre più preoccupante".

"Da un lato vi sono le Democrazie (si intende quelle di “tipo” occidentale) in aumento che tendono ad allearsi fra di loro o comunque a trovare forme di accordi sempre più efficienti; esse ad oggi sono presenti almeno in una cinquantina di Stati. Dall’altro lato vi sono le Dittature che pure tendono a stabilire rapporti fra di loro a prescindere dalla natura di ciascuna di esse: ricordiamo quanto sta avvenendo tra Russia, Iran, Cina, Corea del Nord. Poi vi è il numero infinito degli Stati diciamo non allineati che presentato forme molto diverse anche come presa di posizione rispetto al dualismo Democrazie - Dittature".

"Questo dualismo già fortemente manifestatosi nella 2^ guerra mondiale, oggi sta diventando ancor più presente ed operante frenato nelle sue conseguenze peggiori dal rischio di una guerra nucleare. Per fortuna gli Stati Europei di “tipo” occidentale sono in aumento e si stanno meglio alleando".

"Ma niente di nuovo sotto il sole: nihil novi sub sole. La guerra è foriera di sviluppi impensabili. Nella mia lettera pubblicata il 5 giugno 2022 ho citato la “Guerra del Peloponneso” fra Atene e Sparta descritta dal grande storico greco Tucidide, riportante dichiarazioni fatte o riferite o di fatto concrete ed accettabili da parte di vari Personaggi delle due città e di altre Comunità alleate chi con l’una chi con l’altra. L’attualità di tali dichiarazioni lascia stupefatti: siamo nel V secolo a.C".

"Alcuni scambi avvenuti fra i rappresentanti e /o ambasciatori delle parti ante guerra sono sconcertanti ed occorre leggerli attentamente:

"Archidamo, re degli Spartani, parla ai suoi e dice:

Sempre ci dobbiamo preparare nell’azione come se andassimo contro nemici assennati, e non facciamo dipendere le nostre speranze dai loro eventuali errori, ma dalla nostra sicura preveggenza. Non bisogna credere che un uomo sia molto diverso dagli altri, ma invece che è più forte chi è stato educato nelle più dure difficoltà””.

Dicono gli Ateniesi rivolti agli Spartani: “”Considerate in anticipo, prima di trovarvici, quanto è grande l’incertezza della guerra. Se si prolunga, di solito si affida alla sorte, e la sorte è tanto lontana da noi che da voi, e si affrontano i pericoli senza sapere in qual modo la guerra andrà a finire. Gli uomini, quando vanno alla guerra, si rivolgono prima a quella cosa che dovrebbero far dopo, cioè all’azione, ma, una volta provata la sventura, si volgono a discutere…. e vi diciamo: finché la scelta di una saggia decisione è possibile per entrambe le parti, non rompete i patti, non violate i giuramenti, ma accomodate le contese per vie legali,

"Dice Pericle“”…. non dobbiamo lamentarci per la perdita delle case o della terra, ma degli uomini: non sono queste cose a creare gli uomini, ma gli uomini a creare queste cose…. “”…. dovete sapere che la libertà…facilmente ricostruirà tutti questi oggetti, mentre se saremo sudditi di altri, si assottiglierà anche quello che possediamo in sovrappiù””.

I Corinti ….poiché la guerra non procede affatto secondo norme stabilite, ma da sé escogita per lo più i mezzi adatti all’occasione””.

"Archidamo, re degli Spartani, parla ai suoi e dice:

Sempre ci dobbiamo preparare nell’azione come se andassimo contro nemici assennati, e non facciamo dipendere le nostre speranze dai loro eventuali errori, ma dalla nostra sicura preveggenza. Non bisogna credere che un uomo sia molto diverso dagli altri, ma invece che è più forte chi è stato educato nelle più dure difficoltà

CANCELLARE

Fare un accordo quando le circostanze siano favorevoli…Spesso infatti delle insensate deliberazioni hanno successo perché incontrano dei nemici ancor più insensati, e ancora più spesso deliberazioni all’apparenza ben meditate al contrario ebbero una fine miserevole, perché nessuno quando considera ha la stessa fiducia di quanto agisce, bensì uno riflette nella sicurezza, mentre nell’agire non è all’altezza della situazione, per paura.

122 “” Esistono per noi anche altri modi di fare la guerra, come il provocare la defezione degli alleati (che è il modo migliore di privarli delle entrate da cui traggono lo loro forza),elevare un forte nel loro paese per far guerra di lì, e altri mezzi che ora è difficile prevedere. Ché la guerra non procede affatto secondo norme stabilite, ma da sé escogita per lo più i mezzi

Ripeteva Periclele esortazioni fatte prima …. far la guardia e allestire la flotta, in cui consisteva la loro forza, e tenere con mano ferma gli alleati , ché la loro forza derivava dai tributi che costoro pagavano, e la maggioranza delle vittorie in guerra si ottengono col senno e con la disponibilità di denaro….

 

Periche “” E certo, chi ha la scelta tra pace e guerra ed è in buone condizioni anche per altri aspetti, sarebbe assai stolto a far la guerra… E io sono sempre lo stesso e non cambio idea: ma siete voi che avete cambiato la vostra…La fiducia in sé stessi è piegata dagli avvenimenti improvvisi e inaspettati e imprevedibili: questo succede in voi, oltre che per molte altre ragioni, soprattutto a causa della pestilenza…. (gli uomini considerano giusto tanto l’accusare chi per debolezza resta inferiore alla sua fama, quanto l’odiare chi per sfrontatezza aspira a quella fama che non gli compete) …

62… “”E dovete sapere che la libertà, se ci prenderemo cura di essa, e la salveremo, facilmente ricostruirà tutti questi oggetti ( Pericle ha enunciato in precedenza la potenza e la ricchezza di Atene e degli Ateniesi in parte persi per via della guerra ), mentre se saremo sudditi di altri, si assottiglierà anche quello che possediamo in sovrappiù… (è più vergognoso essere privati di un possesso che fallire nell’intento di ottenere qualcosa) …E il coraggio che deriva dall’avere una fortuna uguale a quella degli altri è rafforzato dalla prudenza derivante dalla coscienza della propria superiorità, la quale meno si addita alla speranza ( ché il potere della speranza è riservato a uno stato di incertezza ),ma piuttosto a una valutazione che deriva dai mezzi che si hanno a disposizione ( e a tale valutazione è dato il prevedere il futuro con maggiore sicurezza).

La mancanza del favoloso in questi fatti li farà apparire, forse, meno piacevoli all’ascolto, ma se quelli che vorranno investigare la realtà degli avvenimenti passati e di quelli futuri (i quali, secondo il carattere dell’uomo, saranno uguali o simili a questi),considereranno utile la mia opera, tanto basta. Essa è un possesso che vale per l’eternità più che un pezzo di bravura, da essere ascoltato momentaneamente.

STORIA GRECA: SINTESI PASSAGGI FONDAMENTALI

Mesopotamia

Parte meridionale 3000 anni a.C.: vi è Babilonia con due popoli, SUMERI (affini ai Mongoli e Turchi),ACCADIANI (razza semitica affini agli Ebrei e Arabi).

2000 a.C. Hammurabi (Babilonia ) unifica i due popoli.

Più a nord sorgono gli Assiri ( Assiria) che sono sottomessi ai babilonesi, poi si ribellarono e costruirono la capitale Ninive (si parla della regina Semiramide).

Sull’ Altipiano dell’Iran varie tribù si ribellano agli Assiri e con il re della Media (la Media era volta verso il mar Caspio) Ciassarre ( 635-595),unitosi con Nabopalassar (Babilonia),distruggono Ninive e si spartiscono l’impero assiro (siamo nel 615 a.C). In tutta la Mesopotamia riacquista la prevalenza Babilonia che sotto Nabucodonosor II (604-561 a.C.) sconfigge gli egiziani in Asia, assoggetta la Siria, assoggeta gli ebrei econquista Gerusalemme, invade la Fenicia ed entra in Egitto Ma la potenza babilonese sta per tramontare perché sorge la potenza Persiana. --- Astiage, figlio di Ciassarre ( Media),viene vinto da Ciro ( Persia- 550-529) che diventa re dei persiani e dei medi e fonda l’Impero Persiano. --- Infatti il successore di Nabucodonosor (Nabonide ) viene sconfitto dai persiani di Ciro il Grande e Babilonia diventa una provincia dell’impero persiano. E nel contempo il figlio di Ciro, Cambise conquista la Lidia nell’Asia Minore. Re Creso di Lidia viene fatto prigioniero e la città di Sardi presa e tutta la Lidia conquistata dai persiani. Poco dopo le colonie greche dell’Asia Minore che si affacciavano sul Mar Egeo, vengono conquistate. Ciro nel 539 prende Babilonia con il suo maggior territorio di Siria, Fenicia, Palestina, concedendo agli EBREI di ritornare in patria. Impero Persiano= tutta l’Asia occidentale, parte dell’Egitto parte dell’Europa e cioè la Tracia. Il figlio Cambise conquista l’intero Egitto 525. Subentra Dario I (522-485) si spinge verso l’Europa ed inizia il duello Persia- Grecia.

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