"La scena invisibile" al salone Tartara

Sabato 29 marzo, dalle 13 fino a mezzanotte, un progetto che nasce dal Centro Educativo Diffuso Monfreestyle

CASALE MONFERRATO

Sabato 29 marzo, dalle 13 fino a mezzanotte, si svolgerà al salone Tartara “La scena invisibile”, un progetto che nasce dal Centro Educativo Diffuso Monfreestyle, gestito dagli educatori della cooperativa Vedo Giovane, patrocinato dal Comune di Casale Monferrato e sostenuto da altre realtà locali quali Radio in Fiore, Vitamina T ed il collettivo culturale Stella Nera.

“La Scena Invisibile” è un intervento di educativa sociale che ha come strumento pedagogico la cittadinanza attiva con diversi obbiettivi educativi, uno tra i molti quello di promuovere la cultura musicale live fra i giovani, stimolandoli nell'auto organizzazione e gestione dell'evento costruendo così percorsi esperienziali utili per sé stessi e per la comunità in cui vivono.

A tale scopo, oltre all'esibizione dal vivo di giovani artisti locali, che si alterneranno da pomeriggio a sera sul rinomato palco del Salone Tartara, sarà presente anche la Ludoteca Viaggiante del Monfreestyle presso il Mercato Pavia, che proporrà diversi tipi di giochi da tavolo (D&D, heroquest, scacchi, giochi di ruolo e molto altro).

Inoltre, la prosecuzione del contest "Demoni manga" (laboratorio di disegno manga); i contenuti proposti dalla Ludoteca sono "un antipasto" di ciò che potrà trovarsi per tutta l'estate nei Monfreestyle on the Road in giro per tutti i quartieri della città.

Insieme alla Ludoteca, avrà luogo anche la terza edizione della rassegna foto-poetica "Noi siamo assoluto", che continua a portare alla luce un lato artistico ed espressivo sempre più presente ed attivo della popolazione giovanile della città.

L'obbiettivo principale è quello di creare uno spazio di incontro tra i giovani con diversi interessi artistici e culturali e diverse prospettive di percezione della società in cui vivono, creando anche dei canali di contatto tra la comunità giovanile e gli enti di promozione sociale e culturale del territorio.

Non è l'evento stesso lo strumento educativo, ma il percorso esperienziale per realizzarlo.

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