'Lontani ma insieme': intervista con Massimo Barbero

Intervista al fondatore del Teatro degli Acerbi: come reagirà il teatro alla pausa prolungata dovuta all'emergenza covid?

CASALE MONFERRATO

Nella nuova puntata della nostra video rubrica resiliente 'Lontani ma insieme' Claudio Galletto intervista Massimo Barbero del Teatro degli Acerbi. Fra i temi affrontati nell'intervista come reagirà il mondo del teatro alla pausa prolungata delle attività e se ci sarà sempre più un “teatro di territorio”.

(Massimo Barbero - Fotografia di Andrea Macchia)

MASSIMO BARBERO

Massimo Barbero, classe '74, è teatrante e fondatore della compagnia Teatro degli Acerbi. Attore in diversi spettacoli, si forma con Esther Ruggiero e segue percorsi di formazione con Luciano Nattino, Danio Manfredini, Eugenio Allegri, Michael Margotta, Oscar De Summa, Adriano Iurissevich, Danilo Bruni, Eugenio Guglielminetti e altri. Per la compagnia è project manager e dirige progetti di stagioni, festival e culturali per il territorio; si occupa della promozione e comunicazione. Collabora con Luciano Nattino e la Casa degli alfieri.

IL TEATRO DEGLI ACERBI

Il Teatro degli Acerbi è una compagnia teatrale professionale che da oltre un ventennio (dal 1998) opera nel solco del teatro popolare di ricerca, sul territorio astigiano, regionale e nazionale, rafforzando costantemente la propria identità artistica e progettuale.

Si occupa di produzione e circuitazione di spettacoli teatrali, di attività didattica svolta all’interno delle scuole, per gli adulti e specialistica per gli operatori del settore, di progettazione culturale, di organizzazione di eventi: rassegne, festival e stagioni teatrali.

Dal 2013 è diventata una cooperativa teatrale.

I soci della Compagnia si occupano direttamente non solo del lavoro sul palcoscenico in senso stretto (interpretazione, direzione e messa in scena),ma anche di progettazione, ideazione, promozione e organizzazione delle varie iniziative nate e consolidate negli anni, nonché di formazione teatrale. Al nucleo stabile della cooperativa si affiancano spesso artisti locali e collaborazioni con artisti e compagnie piemontesi e nazionali.

E' sostenuta dalla Regione Piemonte attraverso la L.R. n.68-1980 sulle attività professionali del teatro di prosa e collabora con i principali Enti ed Istituzioni regionali quali la Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare, la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani del Piemonte e altri.

Dal 2018 è tra le compagnie sovvenzionate dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) per lo sviluppo del progetto “A Teatro con gli Acerbi: dall’Astesana al Mondo”. Esso è focalizzato sul teatro popolare di ricerca, dall’esplorazione del paesaggio umano delle colline d’Astesana ad una nuova identità e rapporto con il pubblico.

IL FESTIVAL 'PAESAGGI E OLTRE. TEATRO E MUSICA D'ESTATE NELLE TERRE DELL'UNESCO'

Il festival “Paesaggi e oltre. Teatro e musica d’estate nelle terre dell’UNESCO" promosso dalla Comunità Collinare Tra Langa e Monferrato costituisce un ventennio di esperienze di rilievo regionale e nazionale, che hanno attirato ogni anno sempre più pubblico e turisti.

Diciotto sono le edizioni consecutive fin qui realizzate: un palco sulle nostre colline tra Langa e Monferrato, una porta aperta sul paesaggio vitivinicolo Patrimonio dell'Umanità da cui guardare oltre.

La guida artistica, progettuale e organizzativa è del Teatro degli Acerbi, impresa di spettacolo con grande esperienza nel realizzare spettacoli ed eventi sui e per i territori.

Il festival è promosso Comunità Collinare Tra Langa e Monferrato, con il contributo di Regione Piemonte, Fondazione C.R. Asti e Fondazione C.R.T e la collaborazione dei quattro comuni facenti parte dell’unione Castagnole Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti e Montegrosso d'Asti.

Ha il patrocinio dell'Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato UNESCO, che lo riconosce come l'iniziativa culturale estiva astigiana che meglio estrinseca i valori da essa promossi e intenti perseguiti legando cultura, turismo e territorio.

Ha una rinnovata partnership con il nuovo Ente Turismo Langhe Monferrato Roero.

La programmazione si sviluppa ogni anno nel cuore dell’estate con più appuntamenti nei quattro paesi e nei nuclei frazionali dei Comuni della Comunità Collinare.

Il programma del festival è da anni un originale programma fuori dai teatriper valorizzare il patrimonio architettonico di valore storico nelle sue tappe/luoghi: a Costigliole d’Asti il Castello luogo di cultura riaperto e valorizzato, a Castagnole delle Lanze i cortili del Centro Storico e Torre del Conte Paolo Ballada di Saint Robert, a Coazzolo il sentiero della Madonna del Carmine tra le vigne e le colline fino alla chiesetta Madonna del Carmine dipinta dall'artista David Tremlett e il nuovo anfiteatro nel paesaggio, a Montegrosso d'Asti la piazza del castello che domina la vallata.E poi i luoghi nascosti e panoramici nelle frazioni costigliolesi.

Il presidente della Comunità Collinare Carlo Mancuso ed i quattro sindaci si erano incontrati più volte con la direzione artistica nell’autunno ed inverno, per tracciare le rotte per il festival 2020. Ha dichiarato Mancuso: “Per un definire nuovo e rinnovato rapporto con i luoghi in cui è inserito, per elevare l’offerta culturale e dei linguaggi anche per un pubblico di turisti che vivono il territorio nell’estate. Il tutto con investimenti, con un maggiore coinvolgimento della Regione Piemonte, con più date e nuovi luoghi su questo territorio fuori dalle rotte usuali del quotidiano; un affinamento della ricerca della coltivazione della bellezza della propria persona e a livello esperienziale. Ed un miglioramento dell’organizzazione nei luoghi e della promozione”.

Questo a fronte di un seguito di pubblico in costante aumento: in molti casi le richieste di prenotazione non si sono potute più accogliere già prima dell’evento, in altre i partecipanti sono stati molto superiori a quelli che il contesto poteva contenere, con medie complessive ad appuntamento di oltre duecento partecipanti ed oltre duemila spettatori complessivi.

Pensando all’oggi e all’emergenza sanitaria in corso, gli organizzatori esprimono comunque la volontà nel realizzare il festival nell’estate, in luoghi all’aperto come già in passato. In primis per le richieste e l’interesse del pubblico e per rinnovare l’incontro con le persone, unico e irripetibile nello spettacolo dal vivo e quanto mai necessario dopo questi mesi di isolamento, anche emotivo.

Hanno aggiunto il presidente Mancuso e Massimo Barbero del Teatro degli Acerbi: “Vorremmo offrire un ritrovato spazio protetto per i sogni, per meglio affrontare le quotidiane difficoltà della vita. E per continuare un percorso già noto fuori dai teatri, che si può legare con le limitazioni di incontro di questo periodo e per il quale non si dovrà stravolgere un progetto, che già si fonda su elementi semplici ed essenziali per i quali si dovranno solo limitare il numero dei luoghi ed attuare le norme di accoglienza e distanziamento del pubblico che verranno definite.”

Si ha in idea di offrire più repliche degli spettacoli ed in orari e luci diverse, per venire incontro alle richieste e continuare un percorso visivo emozionale di immersione nei luoghi ospitanti già ampiamente sperimentato in passato.

Il programma del festival negli ultimi anni si è caratterizzato per prove d’artista, teatro popolare e narrazione, musica nel e per il paesaggio. In alcuni casi creazioni apposite per i siti di spettacolo e prime assolute.

Si dovrà rinunciare per quest’anno ad un ampliamento del programma e dei luoghi, all’ospitalità di artisti internazionali ed un percorso di sviluppo turistico-culturale della proposta in integrazione coi sistemi culturali a cui si stava lavorando.

Ma si potrà, per chi vorrà seguirlo, offrire un nuovo emozionante viaggio culturale tra Langa e Monferrato in luoghi e situazioni protette. Ove possibile arricchendo il programma con le consuete “pillole” di paesaggio.

In tal senso il Teatro degli Acerbi è già “attrezzato” per la “fase 2” ed ha già pronto con la Comunità Collinare un programma di artisti e spettacoli per il cuore dell’estate che si sviluppi in questa direzione ed ha rinnovato il dialogo e la rete di collaborazione con altri festival regionali e del nord Italia affini a queste linee artistiche ed organizzative, come ad esempio “I Luoghi dell’Adda” e “L’ultima luna d’estate” di Teatro Invito di Lecco e partecipando a svariati tavoli di lavoro in questo periodo, in contatto anche con le Istituzioni.

Ora si attendono solo disposizioni operative dal Governo e dalla Regione circa la possibilità di realizzare spettacoli dal vivo all’aperto questa estate e con quali regole e limitazioni.

Aggiungono gli organizzatori: “Di conseguenza affineremo il programma e l’organizzazione: ma partire da un’idea artistica fondata, un progetto già strutturato di teatro fuori dai teatri all’aperto e nel paesaggio e con molta esperienza in campo organizzativo sui territori è una base fondamentale. E ci ritroveremo, dove Il paesaggio si fa teatro e il teatro diventa paesaggio.".

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