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"La guerra del Peloponneso per comprendere il conflitto fra Russia e Ucraina"

Una riflessione di Gian Carlo Curti

CASALE MONFERRATO

Dal nostro lettore Gian Carlo Curti riceviamo e pubblichiamo integralmente questa riflessione sulla guerra in corso fra Russa e Ucrania.

"Tucidide nel V secolo a.C. - scrive Curti - scrisse la Guerra del Peloponneso fra Atene e Sparta, riportando dichiarazioni risalibili a personaggi politici e militari della detta guerra oltre valutazioni sue proprie: un qualcosa di unico prima di allora e tale da verificarsi nei secoli a seguire ed anche oggi. Una grandiosità straordinaria".

"Scrive Tucidide “La mancanza del favoloso in questi fatti li farà apparire, forse, meno piacevoli all’ascolto, ma se quelli che vorranno investigare la realtà degli avvenimenti passati e di quelli futuri (i quali, secondo il carattere dell’uomo, saranno uguali o simili a questi),considereranno utile la mia opera, tanto basta. Essa è un possesso che vale per l’eternità più che un pezzo di bravura, da essere ascoltato momentaneamente”. L’uomo, cioè, sarà sempre lui, come è sempre stato. E nei secoli a venire questa similitudine è stata una costante e lo è nella presente guerra di Ucraina".

"La guerra in Ucraina presenta “il fatto” inequivocabile: la invasione, imprevista, improvvisa, brutale, da parte della Russia avvenuta il 21 febbraio di questo 2022. Si tratta di uno sconvolgimento mondiale le cui conseguenze sono in fase di continuo sviluppo sotto ogni profilo, politico, militare, economico, sociale, di alleanze, ecc…. ecc…. Imprevista e ben possiamo aver verificato questa affermazione, salvo, guarda caso, da parte degli Stati Uniti".

"Tucidide fin dal primo libro riporta alcune dichiarazioni sulle quali, chi di dovere, avrebbe ben dovuto riflettere. Dicono gli Ateniesi rivolti agli Spartani: “”Considerate in anticipo, prima di trovarvici, quanto è grande l’incertezza della guerra. Se si prolunga, di solito si affida alla sorte, e la sorte è tanto lontana da noi che da voi, e si affrontano i pericoli senza sapere in qual modo la guerra andrà a finire. Gli uomini, quando vanno alla guerra, si rivolgono prima a quella cosa che dovrebbero far dopo, cioè all’azione, ma, una volta provata la sventura, si volgono a discutere. Ma noi non siamo ancora incappati in nessuno di questi errori, come vediamo che non lo siete voi, e vi diciamo: finché la scelta di una saggia decisione è possibile per entrambe le parti, non rompete i patti, non violate i giuramenti, ma accomodate le contese per vie legali, come vuole l’accordo. Se no, invocando a testimoni gli dei che proteggono i patti, coi mezzi che voi ci mostrate cercheremo di respingere chi comincia la guerra””.

"Archidamo, re degli Spartani (o Lacedemoni),uomo che aveva fama di essere prudente, con riferimento a quanto detto dagli Ateniesi parla ai suoi spartani: …. “” Io stesso sono già esperto di molte guerre, o Lacedemoni, e vedo che lo sono quelli che tra di voi hanno la mia stessa età, sì che nessuno per inesperienza può desiderare la guerra (come potrebbe capitare ai più),né considerarla una cosa buona e sicura".

"… Ma vi dico di non prendere ancora le armi, bensì di inviare ambascerie e lamentarvi, senza minacciare troppo la guerra e senza far vedere che cederete: intanto preparate i vostri mezzi col procacciarvi alleati tra i Greci e tra i barbari… E se daranno ascolto alle nostre ambascerie, tanto meglio, se no, dopo aver lasciato passare due o tre anni, inizieremo la guerra meglio preparati, se ci parrà opportuno"

".… bensì, se mai, considerare i piani dei nemici come equivalenti ai nostri e la sorte che capita come non determinabile dal ragionamento. Sempre ci dobbiamo preparare nell’azione come se andassimo contro nemici assennati, e non facciamo dipendere le nostre speranze dai loro eventuali errori, ma dalla nostra sicura preveggenza. Non bisogna credere che un uomo sia molto diverso dagli altri, ma invece che è più forte chi è stato educato nelle più dure difficoltà””.

"Dichiarazioni molto sagge e responsabili da parte Ateniese e da parte Archidamo (i due nemici assoluti e contrapposti). Con tutto ciò, peraltro, alla fine la guerra arrivò".

"Chi ha ragione e chi ha torto nella guerra di Ucraina? Vi è il fatto eclatante ed indiscutibile che la Russia ha invaso la Ucraina e che invasione!! E la domanda ovvia pare: ma perché la Russia non è ricorsa almeno in via preventiva all’ONU, di cui, incidentalmente, essa fa parte con sole altre 4 Nazioni e per di più con diritto di veto? Si vede che aveva grandi timori di aver torto! “Elementary, my dear Wastson, elementary” “Elementare mio caro Watson, elementare” - Sherlock Holmes".

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