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"Guerra in Ucraina: si allarga il dualismo fra democrazie e dittature”

Nuovo intervento di Gian Carlo Curti

CASALE MONFERRATO

Da Gian Carlo Curti riceviamo e pubblichiamo integralmente: "Il 2 gennaio dello scorso 2023 scrivevo una lettera alla quale Casale News dava il titolo “Nella guerra in Ukrania si esprime il dualismo fra democrazie e dittature”.

"Oggi più che mai questo dualismo si evidenzia con il passare del tempo invece di affievolirsi. Scrivevo allora "Da un lato vi sono le Democrazie (si intende quelle di “tipo” occidentale) in aumento che tendono ad allearsi fra di loro o comunque a trovare forme di accordi sempre più efficienti; esse ad oggi sono presenti almeno in una cinquantina di Stati. Dall’altro lato vi sono le Dittature che pure tendono a stabilire rapporti fra di loro a prescindere dalla natura di ciascuna di esse: ricordiamo quanto sta avvenendo tra Russia, Iran, Cina, Corea del Nord”.

"L’aggressione improvvisa e senza preavviso alla Ucraina da parte della Russia la quale avrebbe ben potuto e dovuto, se aveva ragioni da vantare, ricorrere al Consiglio di Sicurezza dell’ONU del quale è membro permanente e con diritto di veto, ha spinto ancor più la Ucraina verso la U.E e cioè verso l’Europa, ha indotto Stati neutrali da sempre quali la Svezia e la Finlandia ad entrare nella NATO – la grande alleanza militare e, contigua a noi, l’Albania ha chiesto di entrare nella U.E stessa, e non da ultimo, ha meglio compattato l’Unione Europea stessa. La aggressione russa direttamente o indirettamente ha messo in moto e sviluppa situazioni a livello internazionali a dir poco di grande incertezza e pericolose instabilità, ma sempre, nelle forme più gravi, basate sull’antitesi Democrazie e Dittature".

"Scrivevo altresì: "Ma niente di nuovo sotto il sole: nihil novi sub sole. La guerra è foriera di sviluppi impensabili. Nella mia lettera pubblicata il 5 giugno 2022 ho citato la “Guerra del Peloponneso” fra Atene e Sparta descritta dal grande storico greco Tucidide, riportante dichiarazioni, fatte o riferite o di fatto ritenute reali, da parte di vari Personaggi delle due città e di altre Comunità alleate chi con l’una chi con l’altra. L’attualità di tali dichiarazioni lascia stupefatti: siamo nel V secolo a. C"

"Alcuni scambi avvenuti fra i rappresentanti e /o ambasciatori delle parti contrastanti e ante guerra del Peloponneso, sono sconcertanti ed occorre leggerli attentamente”.

"Penso sia maggiormente utile e chiaro riproporre quanto scrissi e che, tale e quale, allora avevo riportato dal testo di Tucidide, riferendo parte di quanto detto dagli Ateniesi e da Archidamo, re degli Spartani".

"Dicono gli Ateniesi rivolti agli Spartani: “”Considerate in anticipo, prima di trovarvici, quanto è grande l’incertezza della guerra. Se si prolunga, di solito si affida alla sorte, e la sorte è tanto lontana da noi che da voi, e si affrontano i pericoli senza sapere in qual modo la guerra andrà a finire. Gli uomini, quando vanno alla guerra, si rivolgono prima a quella cosa che dovrebbero far dopo, cioè all’azione, ma, una volta provata la sventura, si volgono a discutere. Ma noi non siamo ancora incappati in nessuno di questi errori, come vediamo che non lo siete voi, e vi diciamo: finché la scelta di una saggia decisione è possibile per entrambe le parti, non rompete i patti, non violate i giuramenti, ma accomodate le contese per vie legali, come vuole l’accordo. Se no, invocando a testimoni gli dei che proteggono i patti, coi mezzi che voi ci mostrate cercheremo di respingere chi comincia la guerra””.

"Dice Archidamo, re degli Spartani, parlando ai suoi, in prospettiva di una guerra contro Atene:

““… Ma vi dico di non prendere ancora le armi, bensì di inviare ambascerie e lamentarvi, senza minacciare troppo la guerra e senza far vedere che cederete: intanto preparate i vostri mezzi col procacciarvi alleati tra i Greci e tra i barbari… E se daranno ascolto alle nostre ambascerie, tanto meglio, se no, dopo aver lasciato passare due o tre anni, inizieremo la guerra meglio preparati, se ci parrà opportuno, … bensì, se mai, considerare i piani dei nemici come equivalenti ai nostri e la sorte che capita come non determinabile dal ragionamento. Sempre ci dobbiamo preparare nell’azione come se andassimo contro nemici assennati, e non facciamo dipendere le nostre speranze dai loro eventuali errori, ma dalla nostra sicura preveggenza. Non bisogna credere che un uomo sia molto diverso dagli altri, ma invece che è più forte chi è stato educato nelle più dure difficoltà””.

"In ogni caso, la Nato acquista sempre maggiori aderenti ed altri Stati si affacciano verso essa e sempre maggiori Stati chiedono di entrare nella Unione Europea. Con tutti i… difetti che queste due formazioni di rilevanza mondiale possono avere, esse sono costituite nel loro grande complesso da Stati a base e struttura democratica e non totalitaria. Circa l’Unione Europea, in particolare, la… spinta continua ed in atto è che vengano rafforzati i “ Poteri Centrali” verso forme istituzionali da Stati Uniti d’Europa".

"E per il futuro, davvero tanti Auguri per tutti ed a tutti".

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