CLOSE X

"Alcuni insegnamenti dall'Antica Grecia"

Intervento di Gian Carlo Curti

CASALE MONFERRATO

Da Gian Carlo Curti riceviamo e pubblichiamo integralmente:

Parrasio e Zeusi. Protogene e Apelle

La Grecia Antica fu la culla di una immensa Civiltà che proseguì poi con L’Ellenismo nei più diversi ed eccelsi campi dello scibile umano dando vita alla nostra civiltà occidentale. Così vi furono pittori di elevatissime doti pittoriche i cui dipinti andarono però e persi per la loro stessa natura, diversamente dalla architettura e dalla scultura che tramandò, seppur limitatamente, opere memorabili: la conoscenza di diverse pitture greche, ci viene da pittori Romani che le copiarono. Dopo la guerra fra Atene e Sparta (la famosa guerra del Peloponneso narrata da Tucidide),le due città declinano e, a difesa della Grecia e della grecità, subentra il macedone Alessandro Magno che muore nel 323 a.C. Intanto la lingua greca diviene la lingua ufficiale di molti Popoli e la Civiltà greca si diffonde al di fuori della Grecia, dandosi così vita al c.d. “Ellenismo”. Roma si sta espandendo e dopo le guerre con i Cartaginesi (Annibale),confligge con i greci-macedoni e nel 168 a.C. li sconfigge definitivamente.

-------------------------------

Zeusi e Parrasio

Tornando ai pittori greci, Plinio il Vecchio nel libro xxxv della Naturalis historia, narra della famosa gara fra i Pittori Zeusi e Parrasio – V secolo a.C. – come pervenuta a lui nei secoli (Plinio il Vecchio nacque nel I secolo d.C.: morì nell’eruzione del Vulcano (Pompei). I due pittori erano scesi in gara fra di loro. Zeusi dipinse dell’uva in modo così perfetto ad accattivante che gli uccelli svolazzando intorno cercarono di beccarne i chicchi. Parrasio dipinse un tendaggio così rappresentante il vero che Zeusi volle che fosse spostato per vedere cosa vi fosse dietro. Zeusi, si dichiarò vinto dal momento che lui aveva ingannato solo degli uccelli, mentre Parrasio aveva ingannato proprio lui, il grande pittore. I due pittori erano di gran orgoglio. Parrasio pretendeva di discendere da Apollo, si vestiva sempre di porpora e si cingeva la testa con fasce di oro. Zeusi aveva una tale reputazione ed una tale ricchezza che passeggiava con un mantello sul quale era scritto a lettere d’oro il suo nome: sul finire della sua attività non vendeva più le sue pitture ma le dava in dono giudicandole senza prezzo

------------------------------

Protogene e Apelle

Sempre Plinio il Vecchio narra che Apelle andò a trovare Protogene che però era assente. Allora su una tela bianca tracciò una sottilissima linea orizzontale. Protogene comprese chi aveva tracciato quelle linea e, al di sotto di essa, ne redasse un’altra ancor più sottile. Ritornato, Apelle fra le due linee ne stilò una terza divisoria talmente perfetta e filiforme che Protogene si dichiarò vinto. La tavoletta era oggetto di grande ammirazione e venne poi trasportata a Roma dai Romani.

Famosissima è la filastrocca: “Apelle, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo. Tutti i pesci venivano a galla per vedere la palla di pelle di pollo, fatta da Apelle, figlio di Apollo”.

---------------------------

Ricerca in corso...