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"Alcune riflessioni sul G7, sull'Europa e sulla guerra in Ucraina"

Intervento del nostro lettore Gian Carlo Curti

CASALE MONFERRATO

Dal nostro lettore Gian Carlo Curti ricaviamo e pubblichiamo integralmente questa lettera: "Dopo l‘aggressione da parte della Russia verso l‘Ucraina già in Crimea nel 2014 ed in modo più massiccio nel febbraio del 2020 verso l’intero territorio ucraino, sorsero discussioni le più variegate di politici, giornalisti, ecc…, ecc… con molti Personaggi che altresì giustificarono o tentarono di giustificare se non addirittura di appoggiare la Russia stessa".

"L‘Occidente (intendendosi in esso gli Stati a forma Democratica),ma non solo, sorprendendo tanti che della Russia e di Putin avevano dato una valutazione diversa, nei suoi diversi Stati ebbe anche reazioni diverse".

"Più decisi oppositori della Russia e sostenitori immediati delle libertà dell‘Ucraina, furono Stati Uniti e Gran Bretagna, come del resto era avvenuto nella seconda guerra mondiale contro Nazismo e Fascismo".

"Più complessa ed incerta fu la…strategia dei Paesi Europei a struttura democratica. Negli stessi Stati appartenenti alla Unione Europea le reazioni non furono conformi. Ma via via che appariva chiaro e non difendibile l’atteggiamento aggressivo della Russia (ma ancora oggi ci sono dei…bendati nella mente che o non vedono o non vogliono vedere!),la coesione fra gli Stati facenti parte della Unione Europea aumentava: inoltre molti Stati Europei non compresi nella Unione Europea si avvicinarono ad essa per essere ammessi e chiedendone l’ammissione nella stessa Nato che ha, come Stato principale, gli U.s.a. gli Stati Uniti d’America".

"Il G7 in Puglia appena conclusosi ha raggiunto gli accordi che sappiamo e che sembravano impensabili ancora non molti mesi fa. Gli Stati formanti la Europa stanno stringendo sempre i rapporti fra di loro in vista anche di un Futuro che appare molto incerto sotto una pluralità di profili a cominciare certo da quello della loro Difesa".

"Ed a proposito della costituzione della Unione Europea, Casale News il 23 maggio 2019 pubblicò una mia lettera circa un Convegno che si tenne nel 1957 a Bologna. Potrei farne un riassunto ma essa fu già un riassunto conclusivo di quel importantissimo ed interessantissimo Convegno talché ho ritenuto, se possibile, fosse quanto mai utile riproporre qui il testo della lettera stessa come allora scrissi: nel Convegno si dibatterono le due visioni prospettiche alternative rispetto al formarsi di una Europa".

"Scrissi: ““Nel 1957 Riccardo Triglia ed io partecipammo a Bologna ad un Convegno nazionale di 3 o 4 giorni organizzato dalla FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana: la FUCI di Casale giunse ad esprimere addirittura il Vice-Presidente Nazionale) avente come oggetto e finalità un dibattito circa la formazione degli Stati Uniti d’Europa: non semplicemente di forme di aggregazioni europee. Era in già atto la CECA (Comunità del carbone e dell’acciaio sorta nel 1951) e proprio nel 1958 entrò in vigore la CEE – Comunità Economica Europea fra 6 Stati fondatori fra cui l’Italia".

“Il 1957 era l’anno successivo al 1956 quando scoppiò la cosiddetta rivoluzione d’Ungheria soffocata dal patto di Varsavia dominato dalla Russia (la sollevazione della Cecoslovacchia pure stroncata dal patto di Varsavia avvenne nel 1968): a Bologna era presente, fra tanti, il presidente degli universitari cattolici ungheresi fuggito dalla Ungheria".

“Fu un Convegno appassionante, con oratori e relatori di grande livello. Due linee di guida si fronteggiarono: una, sostenente che occorreva creare subito l’Unione Politica Europea sulla traccia degli Stati Uniti (Usa) l’altra che occorreva procedere per gradi, mirando a detta Unione, attraverso la creazione via via di organismi di natura economica e fiscale e poi con moneta comune".

“Ricordo in particolare un relatore che con somma decisione e veemenza si batteva perché fosse seguita la prima strada: in sostanza l’Europa doveva e subito costituirsi, come Stato sovranazionale, in modo da sopire definitivamente le terribili contrapposizioni che avevano determinato, fra l’altro, la prima e la seconda guerra mondiale, e, in prospettiva, dar vita ad un Stato che potesse fronteggiare in futuro i maggiori Stati che già esistevano (es.: Russia, Stati Uniti, Cina, oltreché altri in ascesa). Sosteneva quel relatore che con il passare del tempo, sarebbero riemersi in modo specifico gli interessi nazionali e conflittuali dei singoli Stati Europei”. Stravinse la tesi del procedere per passi successivi e tipicamente economici. Su cosa è avvenuto, cosa sta avvenendo e cosa potrà avvenire, ognuno farà le sue valutazioni””.

"E dunque vediamo l’evolversi delle sempre più complesse e coinvolgenti situazioni internazionali".

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