L’hanno chiamato «Laboratorio per le buone pratiche urbane e sociali» e vuol essere uno «spazio» di aggregazione, incontro e di confronto con tre obiettivi principali: creare condizioni di buona vita, mantenere unità la comunità e frenare la desertificazione urbana, sociale ed economica. Accade a Ottiglio Monferrato, piccolo borgo di poco più di 600 abitanti in provincia di Alessandria. Ieri, è stato ufficializzato l’atto costitutivo del Laboratorio. Un’idea del sindaco Massimo Pasciuta, anche presidente dell’Ordine dei veterinari di Asti, e del suo giovane e attivo gruppo di assessori e consiglieri.
«Ottiglio come molti piccoli paesi – dice il sindaco – sono colpiti dal fenomeno crescente dello spopolamento e di perdita di vitalità e conseguente visibilità: le case vengono abbandonate a se stesse, le botteghe chiudono, i servizi si riducono. Mancano gli investitori e gli investimenti. Vogliamo invertire questa tendenza e tornare a produrre qualità urbana, sociale, economica e culturale». Precisa Pasciuta: «Migliorare gli spazi urbani e la qualità dello spazio pubblico e della vivibilità, coinvolgere i cittadini, favorire gli investimenti e l’insediamento di nuove attività economiche, valorizzare il territorio agrario e le attività collegate».
«Sarà un lavoro fatto da una regia a più mani attraverso l’organizzazione di seminari, incontri formativi e percorsi di assistenza finanziaria, urbanistica e architettonica, ma anche attraverso la ricerca di risorse, fondi e opportunità per trasformare le idee in realtà».
In particolare si tratta di investire in studi e ricerche che possano servire al Comune di Ottiglio a strutturare alleanze e collaborazioni con altri enti o comuni interessati allo sviluppo e al ripopolamento del Monferrato. «È fondamentale non correre da soli ma ideare strategie di sviluppo che seguano la via della cooperazione e delle partnership intelligenti tra territori e iniziative pubbliche e private» spiega il sindaco.
Coordinatore del Laboratorio è l’architetto Angelo Patrizio: «L’obiettivo è di lavorare e stare insieme per costruire un Patto Sociale, da cui far sorgere regole e modelli capaci di tracciare percorsi di rigenerazione del tessuto urbano e sociale, economico e culturale, che permetta alla nostra Municipalità di definire azioni e linee di indirizzo strategico e che aiutino popolazione, imprese e territorio a meglio praticare la via delle risorse disponibili».
Presenti, tra gli altri, il coordinatore nazionale Anci, l’associazione dei piccoli comuni Massimo Castelli, l’architetto Chiara Natta – coordinatore Unesco dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni – e l’architetto Giulia Musso, coordinatore sociale del Laboratorio.
«Gli abitanti dei piccoli comuni in Italia sono oltre 10 milioni – dice Castelli – tutti hanno gli stessi problemi di spopolamento e assenza di servizi ma la svolta può e deve esserci con iniziative come questa di Ottiglio».
Tutti possono partecipare attivamente alla vita del Laboratorio, residenti ma anche non residenti con attività professionale. La partecipazione a è a titolo gratuito.